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Riflessione dei nostri sacerdoti dell’8 Novembre

(8 Novembre 2020)

La parabola di questa domenica 8 novembre,ci parla delle vergini sagge e delle vergini stolte.
L’immagine della festa di nozze, che vede la presenza festosa di queste amiche degli sposi, giovani come loro e partecipi più da vicino della loro gioia, ci fa rivivere il clima delle feste delle nostre famiglie.
Abbiamo nel nostro cuore la nostalgia di tanti momenti importanti della nostra vita, in cui ci siamo ritrovati insieme a parenti lontani, amici da tempo non più incontrati, dove i nostri bambini ci hanno rallegrato con la loro presenza festosa. Ora è tempo di sospendere il nostro ritrovarci per far posto alla prudenza e aspettare che passi questa tempesta del virus. E questo ci costa.
Anche nella Scrittura si parla di questi tempi di rinuncia, di silenzio di solitudine. Essi sono descritti con una immagine molto significativa: è il deserto, quel luogo che pur se solitario e inospitale, rappresenta però il luogo dell’incontro con Dio. Così Mosè nel roveto ardente incontro’ per la prima volta la presenza dell’Altissimo, così il popolo fu ammaestrato nel suo cammino nel deserto verso la terra promessa, e li anche Gesù  vinse la tentazione di Satana e si preparò ad affrontare la sua vita pubblica.
Dunque accogliamo questo tempo nelle nostre case come un tempo di riflessione, di preghiera, di ricerca di Dio che non ci lascia soli nelle difficoltà ma soffre insieme a chi soffre, è solo sulla Croce del suo Figlio, per essere vicino a chi si sente solo. E poi riempiamo il nostro silenzio anche di tanta gioia: chi incontra la presenza del Signore sa rallegrarsi di ogni dono, di ogni saluto, di ogni attenzione. Chi incontra Dio desidera incontrare i fratelli, condividere con i poveri, manifestare la propria gioia.
Cantiamo nelle nostre case, non ci prendono per matti: la gioia nel nostro cuore non viene meno anche quando non siamo liberi di poter fare tante cose, ma restiamo sempre liberi di voler bene.                 

Don Lino