(11 Aprile 2021)
Caro buon Gesù, Tu sei stato bambino come me, anche Tu hai giocato e forse sei caduto e ti sei fatto male; anche Tu sei andato a scuola e forse qualche compito non è andato un gran che bene; anche Tu hai avuto una mamma e un papà e sai che qualche volta non ho molta voglia di obbedire quando mi dicono di fare i compiti, di portare via la spazzatura, di rifare il letto e di mettere a posto la cameretta; anche tu sei andato a catechismo e alla preghiera e sai che non sempre ci vado con tanta gioia.
Caro mio buon Gesù, Tu sai soprattutto che nel mondo ci sono bambini che non hanno da mangiare, non hanno istruzione, sono sfruttati e costretti a fare la guerra.iutaci ogni giorno a portare le nostre croci come Tu hai portato la tua. Aiutaci a diventare sempre più buoni: ad essere come Tu ci vuoi. E ti ringrazio perché so che mi stai sempre vicino e che non mi abbandoni mai, soprattutto quando ho più paura, e perché hai mandato il mio Angelo Custode che ogni giorno mi protegge e illumina. Amen.
Il corpo di Gesù è deposto dalla croce. In questo periodo molti bambini hanno sofferto la scomparsa improvvisa dei loro nonni. Uno di loro racconta: “Dall’ambulanza sono scesi uomini che somigliavano ad astronauti, coperti da tute, guanti, mascherine e visiera, hanno portato via il nonno che da qualche giorno faticava a respirare. È stata l’ultima volta che l’ho visto”. La sofferenza nasce anche dall’impossibilità di stare vicino al nonno e di fargli coraggio: “Ho pregato per lui ogni giorno
Il giorno di Natale con gli scout siamo andati a Roma, dalle Suore Missionarie della Carità, per distribuire il pranzo ai bisognosi, rinunciando alla giornata di festa in famiglia”. Non è un sacrificio da poco quello descritto nella meditazione della XI stazione: Gesù inchiodato alla croce. Ma uno dei ragazzi confida: “Tornando a casa pensavo ai volti delle persone che avevo servito, ai loro sorrisi e alle loro storie… Il pensiero di aver portato a quelle persone un momento di serenità aveva reso quel Natale indimenticabile”. Servire gli altri con amore “è l’insegnamento che ci dà Gesù sulla croce”. o, così ho potuto accompagnarlo in questo suo ultimo viaggio terreno”.
A volte basta poco per sentirsi meno soli
“In verità io vi dico: tutto quello che avete fatto a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l’avete fatto a me”, le parole di Gesù tratte dal Vangelo di Matteo ci introducono alla VI stazione: Una donna asciuga il volto di Gesù. Anche i bambini nelle loro attività quotidiane passano dei momenti difficili o di tristezza e hanno bisogno che qualcuno li conforti. Come dopo aver perso una partita di calcio importante in cui si voleva dimostrare tutte le proprie capacità. “Mentre facevo la doccia ero triste e scoraggiato, ma, uscito dagli spogliatoi, ho trovato il mio amico: mi aveva aspettato con un’aranciata in mano”. In sua compagnia la sconfitta “è diventata un ricordo meno amaro”.