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L’Alleluia pasquale

(17 Aprile 2022)

Una espressione molto semplice: alleluia che significa sia lode a Dio e che sentiremo ripetere tante volte nella liturgia del tempo pasquale. E’ una espressione di gioia che sottolinea il tema della riconoscenza: grazie o Signore per quello che hai fatto per noi. A questa parola sono legate tante melodie, e sembra che se solo nel canto rivela appieno il suo significato. Basta ascoltare gli stupendi alleluia gregoriani che ripetono con infinite modalità musicali questa parola e dove i toni che si inseguono sembrano come intessere una trama infinita di lode. E’ vero: nella liturgia questa parola va cantata perché possa sprigionare tutta la sua forza gioiosa.

Ci chiediamo: in questo tempo così doloroso per le notizie che arrivano da tanti fronti di sofferenza, come poter cantare con gioia ed esprimere col cuore il nostro alleluia? Il riferimento della lode al Signore ci riporta al mattino di Pasqua quando le donne vanno al sepolcro per compiere l’ultimo gesto di amore nei confronti del maestro Gesù. Portando l’occorrente per la sepoltura, ma soprattutto con gli occhi carichi di lacrime e il cuore spezzato, esse si accostano come in un tragico corteo alla tomba di Cristo. Al mattino presto, quando ancora era buio, per timore di essere anch’esse prese di mira dall’ira dei potenti di allora, con fare sommesso e in silenzio. L’unica domanda che portano nel cuore è questa:”chi ci rotolerà via la pietra che chiude l’ingresso del sepolcro?”. E arrivate di fronte alla tomba, con grande stupore vedono che è già aperta ed entrano con timore dentro aspettandosi un nuovo scempio nei confronti del povero corpo martoriato di Gesù. Due uomini vestiti di bianco stanno seduti sulla pietra sepolcrale e con gentilezza si rivolgono ad esse dicendo: “Perché cercate tra i morti colui che è vivo?  Non è qui, è risuscitato. Ricordatevi come vi parlò quando era ancora in Galilea, dicendo che bisognava che il Figlio dell’uomo fosse consegnato in mano ai peccatori, che fosse crocifisso e risuscitasse il terzo giorno». Anche noi oggi riascoltiamo questa parola di speranza che viene pronunciata dentro i sepolcri che rappresentano la nostra realtà umana. Nel buio della vita dell’uomo e negli avvenimenti della storia risuona ancora nel canto questo annuncio di gioia: Cristo è risorto, e’ veramente risorto! Lasciamo entrare nel buio della nostra vita questo raggio di luce pasquale che ci apre il cuore a ripetere sempre e in ogni fatto umano l’Alleluia pasquale. Non è il male e la violenza che vince, ma è l’amore di Cristo che ha sconfitto il male e la morte. E noi chiediamo al Signore che ci aiuti sempre più a entrare con lo sguardo della fede ed il calore della carità nel mistero della sua luce pasquale.

Don Lino