Home Bollettino parrocchiale La generosità sulla “custodia” delle nostre chiese

La generosità sulla “custodia” delle nostre chiese

In  ogni tempo l’Arte sacra ha testimoniato la teologia della fede, il rapporto tra vita e religione, l’adesione della realtà umana a quella divina.

Ciò spiega perché la Chiesa non solo ha promosso sempre l’Arte sacra, ma ha sempre anche considerato fondamentale la custodia delle opere sacre.

Opere sacre come le nostre chiese.

La parrocchia di San Giovanni Battista, grazie alla generosità di molte persone, ha potuto in esse realizzare lavori sempre nell’ottica di “custodire” quello che i nostri padri ci hanno lasciato.

Fra i lavori principali eseguiti quest’anno ricordiamo:

-La realizzazione dei presidi anti-volatili nella facciata della Collegiata, opera compiuta da una ditta specializzata  con l’autorizzazione della Sovrintendenza per i Beni Culturali. Questi presidi anti-volatili sono a basso impatto visivo, realizzati in tutta la facciata (compresi il timpano della chiesa e le nicchie dei quattro evangelisti).

-Il completamento della ristrutturazione della Chiesa della Cintura, ultima opera parrocchiale colpita dal terremoto del 2012. Il periodo “pandemico” ha fatto passare in secondo piano che la Parrocchia di San Giovanni ha avuto tre delle sue quatto chiese danneggiate dal terremoto: Chiesa Collegiata, Chiesa della Cintura, Chiesa del Crocefisso che sono state danneggiate con inagibilità; l’unica agibile è sempre stata la Chiesa degli Angeli.

-Le manutenzioni ordinarie nelle strutture parrocchiali: Chiese, canonica, sagrestia, luoghi per il ministero pastorale.

Occorre sottolineare che tutto questo si è potuto realizzare grazie alla generosità di molti, ricordando che non è importante  “quanto”  si dona ma “come”,  ed il vangelo della  “vedova nel tempio”  ci è di esempio. 

In modo particolare ringraziamo la generosità di alcuni defunti: grazie alle loro donazioni testamentarie si è potuto realizzare quello che altrimenti sarebbe stato difficilissimo fare.

Il Signore ricompensi tutti.

Roberto Vanzini, da “La Voce che chiama, Natale 2021