(29 Agosto 2021)
Entriamo ora nella casa della Santa Famiglia. Osserviamo anzitutto i rapporti fra le persone che vi abitano: Giuseppe, Maria, Gesù. Il più grande – Gesù – è obbediente al piu piccolo – Giuseppe. Maria, la mamma, osserva e custodisce ogni avvenimento nel cuore. Giuseppe è premuroso custode di tutti. Maria e Giuseppe sono sposi a tutti gli effetti. Vivono nel rispetto reciproco, ma nella più piena unità. I loro giorni e i loro destini si intrecciano. S. Matteo racconta l’annunciazione Giuseppe, e S. Luca a Maria. Non c’è contraddizione: Dio parla alla coppia.
L’indirizzo che Maria e Giuseppe danno alla loro famiglia la rende aperta, ricca di relazioni. Partecipano ai pellegrinaggi e alle feste di paese. Salgono al tempio di Gerusalemme. Condividono le vicende di famiglia con I parenti e i conoscenti, si fidano pensano Gesù dodicenne al sicuro tra loro. Nel rimprovero che Maria rivolge a Gesù c’e’ tanta considerazione per il ruolo di Giuseppe: « Tuo padre ed io ti cercavamo…» (Lc 2,48). Maria e Giuseppe – come abbiamo già visto -sanno affrontare le prove con coraggio e determinazione nell’amore e nella stima reciproca: dall’imbarazzante maternità al parto in condizioni difficili, dall’inseguimento della gendarmeria di Erode alla fuga in Egitto, dal rientro nella povertà di Nazaret al lavoro che procura sudore e calli alle mani. Dagli accenni dei Vangeli possiamo, dunque, ricostruire anche il profilo umano di Maria. La sua impronta è ben visibile nell’umanità stessa del figlio Gesù. Quanta premura e quanta finezza educativa! Significative le sfumature che si intravedono nei rapporti che si vivono in quella casa. Quel ragazzo dodicenne, a differenza del giovane Samuele, non resta al tempio.Neppure un giorno di seminario; il suo seminario è la casa di Nazaret. Maria e Giuseppe prendono a poco a poco coscienza che il loro figlio ha una paternità misteriosa e una missione da compiere. Lo accompagnano con discrezione verso la piena autonomia. E’ proprio dell’amore vero fare spazio ai figli perché possano realizzarsi pienamente trafficando i loro talenti.
Nella casa di Nazaret si prega. Maria ha la visione di un angelo, ma sarà per una volta sola. Luca, che ci riferisce l’episodio, annota che dopo l’Annunciazione «l’angelo parti’ da lei» (Lc 1.38). Non ci saranno su quella casa svolazzi di angeli ma tutti trascorrerà nella più grande normalità.
La famiglia di Nazaret ci parla delle piccole e grandi cose della vita, con le sue complessita’, le sue gioie e i suoi dolori che costituiscono la trama del vivere quotidiano. Vita che all’apparenza non fa storia. Eppure, proprio in essa, ci viene incontro il Figlio di Dio. Nazaret ci dà una lezione su Dio: Dio è colui che e’ nella semplicità, che si fa vicino alle nostre vite che non hanno nulla di sensazionale e non fanno storia. Talvolta Nazaret viene dipinta come ideale di vita umile e nascosta, e, per Gesu, come tempo di preparazione alla missione. In realtà, a Nazaret risplende la verità dell ‘Incarnazione. Nazaret, dove Gesù sta con Maria e Giuseppe, e già missione redentrice in atto. Nazaret proclama, con un silenzio assordante, Regno di Dio è già presente. Se si togliesse Nazaret dai Vangeli l’enfasi della rivelazione sarebbe tutta sui gesti miracolosi e sui grandi discorsi. Perderemmo parole di Gesù su famiglia, lavoro e relazioni.
«Gesù intanto cresceva in sapienza, età e grazia, presso Dio e presso gli uomini» (Lc 2,52).