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Il Diacono: colui che suscita e anima il servizio nella comunità

(20 Febbraio 2022)

Tra i doni preziosi del Concilio Vaticano II, troviamo il ripristino del diaconato permanente in armonica continuità con l’antica Tradizione, sparito dalla Chiesa per quasi un millennio.  

Il servizio dei diaconi nella Chiesa è infatti documentato fin dai tempi apostolici.

La Lumen Gentium, illustra in modo luminoso il ministero dei diaconi, «ai quali vengono imposte le mani non per il sacerdozio ma per il servizio» (n. 29).

La spiritualità del servizio è una spiritualità di tutta la Chiesa, in quanto tutta la Chiesa, ad immagine di Maria, è la «serva del Signore» (Lc 1, 28), a servizio della salvezza del mondo. Proprio perché tutta la Chiesa possa meglio vivere questa spiritualità di servizio, il Signore ci dona un segno vivente e personale del suo stesso essere servo.

Questa è la spiritualità specifica del diacono. Infatti, con la sacra ordinazione, è costituito nella Chiesa icona vivente di Cristo servo.

Il modello del diacono è per eccellenza il Cristo servo, vissuto totalmente al servizio di Dio, per il bene degli uomini.

Il Papa nel messaggio ai diaconi permanenti della diocesi di Roma e alle loro famiglie ci dice che “I diaconi, proprio perché dediti al servizio di questo Popolo, ricordano che nel corpo ecclesiale nessuno può elevarsi al di sopra degli altri.”

Il papa continua dicendo: “in definitiva, si potrebbe riassumere in poche parole la spiritualità diaconale, cioè la spiritualità del servizio: disponibilità dentro e apertura fuori. Disponibili dentro, di cuore, pronti al sì, docili, senza far ruotare la vita attorno alla propria agenda; e aperti fuori, con lo sguardo rivolto a tutti, soprattutto a chi è rimasto fuori, a chi si sente escluso.”

Andrea Brandolini