Home Riflessione settimanale Come può rinascere un uomo quando è vecchio (2)

Come può rinascere un uomo quando è vecchio (2)

(17 Ottobre 2021)

Leggiamo insieme a puntate la lettera pastorale del nostro Vescovo Matteo Zuppi.

4. Umiltà, disinteresse, beatitudine Dai sentimenti di Cristo Gesù nascono alcuni sentimenti che il Papa indicava come decisivi per il nostro cammino: “l’umiltà, per liberarsi dall’ossessione di preservare la propria gloria e perseguire la gloria di Dio; il disinteresse, cioè cercare la felicità di chi ci sta accanto per non rinchiuderci in strutture che ci danno una falsa protezione e per potere seguire l’impulso dello Spirito Santo ed essere uomini che si donano secondo il Vangelo di Gesù; la beatitudine, perché il cristiano affronta il sacrificio quotidiano di un lavoro svolto per amore e lo affronta per amore”.

5. Don Camillo: vicinanza alla gente e preghiera In quell’occasione indicava tre santi come testimoni, Francesco di Assisi, Filippo Neri e don Camillo, (e questo ci riguarda direttamente!) perché «di sé don Camillo diceva: “Sono un povero prete di campagna che conosce i suoi parrocchiani uno per uno, li ama, che ne sa i dolori e le gioie, che soffre e sa ridere con loro”. Vicinanza alla gente e preghiera sono la chiave per vivere un umanesimo cristiano popolare, umile, generoso, lieto. Se perdiamo questo contatto con il popolo fedele di Dio perdiamo in umanità e non andiamo da nessuna parte»

6. La domenica La nostra relazione, che deve essere comunione umana ma è anzitutto spirituale, si rivela piena intorno a Gesù che cerca con pazienza di entrare e sedersi a tavola con noi e per questo sta alla porta e bussa. La relazione per noi è fraternità, perché a questo siamo chiamati e la contempliamo particolarmente la domenica, quando siamo invitati, peccatori come siamo, alla mensa della sua Parola e del suo corpo spezzato. Qui c’è tutta la responsabilità sinodale della Chiesa, popolo di battezzati, che vive la sua chiamata sacerdotale nutrendosi del Pane della vita eterna (“Signore, da chi andremo, tu hai parole di vita eterna” Gv 6, 68) e del suo corpo spezzato per noi. Ecco, nella celebrazione domenicale vediamo la nostra povera umanità trasfigurata dallo Spirito che rivela proprio nella e per la nostra debolezza la sua presenza e la grandezza della nostra chiamata. Per questo non dobbiamo mancare alla celebrazione e dobbiamo curarla come ciò che abbiamo di più caro.