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San Giuseppe da Copertino patrono degli studenti

(12 Settembre 2021)

San Giuseppe da Copertino nella sua infanzia non aveva potuto studiare molto, sia per una malattia che lo costrinse a letto per 4 anni, sia per la povertà della famiglia che lo costrinse presto a trovare lavoro. Dopo essere entrato come frate nel Convento della Grottela iniziò da solo ad approfondire gli studi, fino a provare a supere gli esami al Sacerdozio. I sacri canoni non permettevano di accedervi senza un necessario previo esame. Il candidato doveva leggere, cantare e spiegare un brano dell’evangeliario. Fra Giuseppe, col suo scarso latino, era pieno di paura. Si raccomandò alla Vergine della Grottella e imparò a puntino il vangelo più breve dell’anno. Quando il vescovo aprì il libro, i suoi occhi scoprirono proprio quel brano: la donna che grida “Beato il ventre che ti ha portato” e Gesù che risponde “Beato piuttosto chi ascolta la parola di Dio e la mette in pratica”. Rimaneva ora l’esame più difficile, quello per il sacerdozio. A rendere la cosa più complicata fu notizia che a svolgere l’esame sarebbe stato il temuto vescovo di Castro, Giambattista Deti. Passò la notte in trepida preghiera nella chiesa dedicata a santa Maria degli Angeli. Proprio durante gli esami, arrivò al prelato un plico della massima importanza. Erano le buone notizie di una promozione e per la contentezza il prelato fece sospendere gli esami, e così fra Giuseppe ebbe provvidenzialmente abbonato il difficile esame.

Dopo questi fatti non è difficile capire perché San Giuseppe sia  stato proclamato patrono degli studenti e degli esaminadi, egli che sperimentò in maniera così palese “il tocco della Provvidenza” di fronte al “tribunale” degli esami.

Frasi di San Giuseppe da Copertino.

Siate sempre sereni, non dubitate. Sperate in Dio, ma davvero! Egli è fedele a coloro che l’invocano con cuore sincero.

Non è felice chi è ritenuto tale dagli altri, ma solo chi ha la vera felicità nel cuore; e non vi è altra vera felicità che avere Dio nel cuore.

Chi ama non riposa mai. Teme di non amare perfettamente, è geloso della cosa amata e quanto più ama tanto più sta in ansia. Però non si turba: tutto sopporta perché ama.

L’amore non vuole patti ne condizioni, chi ama non si cura né di gusto né di disgusto, né di riposo o di fatica, ma è sempre subordinato alle leggi dell’amore.